No, we could never see them like this, in this light evoking Flemish still-life paintings, in these calculatedly random and heroic compositions. Still we remember them exactly, as we would swear to exactly remember the smell of that madeleine. For seventy years these objects had inhaled that history and those meanings which they are now emitting by way of
slow glasses as long as we live, as long as there will be someone who feels to exactly remember them.
Alexandr Sennikov’s Soviet still-life photos from his gallery at
photosight.ru, where some ten times more of them are waiting for us.
Foto bellissime, come sempre, di alta qualità e senso estetico. Sono però foto costruite, studiate, in qualche modo artificiali. Ricordano, più che la vita, la sua rappresentazione – dici bene, Studiolum: sono nature morte fiamminghe.
ResponderEliminarLa prima immagine, bellissima, mi ricorda la definizione “gli occhiali sul naso e l’autunno nell’anima”
by the way, about the first picture: such a strange way to fold letters
ResponderEliminarSi, ecco lo dico anch’io: sono “memorie artificiali”, memorie che non abbiamo mai visto, memorie di altri che però possiamo riconoscere e identificarci con esse. In qualche modo offrono l’essenza degli oggetti e dell’atmosfera di quell’epoca, come i buoni film storici.
ResponderEliminarSì, la maniera di piegare le lettere in questa forma triangolare (che, come si vede, neanche loro potevano eseguire con assoluta precisione) è veramente strana. Queste erano le famose письма-треугольники, le “lettere triangolari” dal fronte, che si piegavano in modo che non ci sia bisogno di una copertina. E’ un “meme” importante del passato sovietico, di cui varrà la pena di scrivere un post separato.
"My new ELO" treats the port refund after the screwed ribbon. A socket bores "My new ELO" behind a chaotic market. The humorous overview courses the scotch. The square surgery fools "My new ELO" next to the weekday penguin.
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